Ciao a tutti! Sono Luca, il vostro papà-nerd preferito, amante del caffè e della fotografia. Oggi, tra un sollevamento e un sorso di espresso o caffè americano, voglio parlarvi di un argomento che mi ha sempre affascinato: La psicologia dei colori e la teoria dei colori di Goethe.
Riepilogo Articolo - Luca Cazzaniga
La teoria dei colori di Goethe.
Sì, avete capito bene, sto parlando del grande filosofo tedesco che, tra un pensiero e l’altro, ha trovato il tempo di teorizzare un rapporto proporzionale tra i diversi colori.
Immaginatevi Goethe, seduto al suo scrivano, a pensare a come il nostro occhio percepisce i colori.
Secondo la sua teoria, alcuni colori sembrano più luminosi di altri.
Non perché emettono più luce, ma perché il nostro occhio li percepisce in questo modo. È un po’ come quando guardate una foto: alcuni colori saltano subito all’occhio, altri si nascondono un po’ più nell’ombra.
Classificazione Colori secondo Goethe
Ecco come Goethe ha classificato i colori in base alla loro luminosità apparente:
- Giallo: 9
- Arancio: 8
- Rosso: 6
- Verde: 6
- Blu: 4
- Viola: 3
Questi numeri rappresentano i “pesi” dei colori: più alto è il numero, più luminoso appare il colore al nostro occhio.
E qui viene il bello: secondo Goethe, possiamo usare questi pesi per creare un equilibrio tra i colori nelle nostre foto.
Per esempio, se volete usare il giallo (9) e il viola (3) nella stessa foto, e voleste dare la stessa importanza ai due soggetti, dovreste dare al viola uno spazio triplo rispetto al giallo. In questo modo, la luminosità del giallo e la superficie maggiore del viola si compensano, creando un equilibrio visivo.
Ecco, amici, questo è in breve è magico mondo dei colori secondo Goethe. Non so voi, ma io trovo tutto questo affascinante. La prossima volta che scattate una foto, provate a tenere a mente la teoria dei colori di Goethe. Chissà, potrebbe aiutarvi a vedere le vostre foto sotto una nuova luce.
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La psicologia dei colori
Preparati a fare un viaggio attraverso l’arcobaleno dei colori e dei loro significati. E ricorda, tutto dipende dal contesto e dalla cultura, ma queste sono delle buone linee guida per iniziare.
- Rosso: Sai, il rosso è come quella ragazza che non passa mai inosservata. È calda come il fuoco e intensa come una donna. Nella società, il rosso rappresenta l’amore, il sesso, la passione, ma anche il proibito. E se parliamo di religione, il rosso simboleggia la redenzione, il dono di sé, il sangue.
- Arancio: L’arancio è come quel tuo amico sempre pieno di energia, sempre pronto per una nuova avventura. Rappresenta il calore, la solarità, l’attività. Ma attenzione, può anche essere un segnale di emergenza. In termini religiosi, l’arancio simboleggia la vita, il sole.
- Giallo: Il giallo è come quel raggio di sole che ti sveglia al mattino. È liberatorio, stimolante, luminoso. Nella società, il giallo può rappresentare la ricchezza, la solarità, l’allegria, la potenza, ma anche la gelosia, la malattia, la codardia o il pericolo. E in termini religiosi, il giallo simboleggia la gloria.
- Verde: Il verde è come una fresca giornata primaverile. Rappresenta l’acqua, la vegetazione, la freschezza. Nella società, il verde può simboleggiare la stabilità, la rilassatezza, la serenità, la dolcezza, la sicurezza. E in termini religiosi, il verde simboleggia la nuova vita, la redenzione.
- Ciano (Azzurro): Il ciano è come una brezza leggera in una giornata calda. Rappresenta l’ariosità, l’immaterialità. Nella società, il ciano può simboleggiare la spiritualità, la freschezza, la purezza, la bontà. E in termini religiosi, il ciano rappresenta la sfera divina, la chiesa, la purezza.
- Blu (Indaco): Il blu è come quel tuo amico tranquillo ma profondo. Rappresenta il maschio, l’accentramento, la calma potente. Nella società, il blu può simboleggiare la spiritualità, la calma. E in termini religiosi, il blu rappresenta la spiritualità, il mistero.
- Violetto: Il violetto è come un mistero irrisolto. Rappresenta la distanza, il mistero. Nella società, il violetto può simboleggiare la monotonia. E in termini religiosi, il violetto rappresenta il lutto, la penitenza.
- Nero: Il nero è come una notte senza luna. Rappresenta il tempo, la notte. Nella società, il nero può simboleggiare la morte, l’immobilità, ma anche il lusso, il distacco dalla massa, l’eleganza, la professionalità, la potenza, l’aristocrazia, l’assolutezza. E in termini religiosi, il nero rappresenta la morte, il lutto, le tenebre, ma anche la modestia, la mortificazione, l’umiltà.
- Bruno (Marrone): Il marrone è come la terra sotto i tuoi piedi. Rappresenta la terra, la pesantezza, l’asciuttezza. Nella società, il marrone può simboleggiare la depressione, la monotonia. E in termini religiosi… beh, non ho trovato nulla sul marrone. Forse è un mistero da risolvere!
- Bianco: Il bianco è come una nuvola leggera nel cielo. Rappresenta l’aria, l’atemporalità, la luce. Nella società, il bianco può simboleggiare la vita, la verginità, la purezza, l’igiene. E in termini religiosi, il bianco rappresenta la vita, la luce divina, la redenzione, la nuova vita (e per gli orientali, anche il lutto e la morte).
Ecco, spero che questo viaggio nel mondo dei colori ti sia piaciuto tanto quanto a me.
Ora, se mi scusate, il mio caffè si sta raffreddando. Alla prossima, amici!
E ricordate: la fotografia è un viaggio meraviglioso, pieno di colori e di sorprese. Non smettete mai di esplorare!
- Editore: Einaudi
- Autore: Riccardo Falcinelli
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