Parto con il raccontarvi una storia personale.
Era il 2014, ero in classe a seguire il mio primo corso di Photoshop, organizzato da Marianna Santoni e tenuto da Gaspare.
In aula avevo dietro di me George Tatge, sì proprio lui, il fotografo che ha esposto anche al Guggenheim. Alla pausa pranzo mi sono ritrovato con lui allo stesso tavolo a mangiare.
La prima cosa che mi ha sorpreso è che, nonostante la sua fama, George avesse ancora voglia di mettersi in gioco e continuare a imparare.
E’ stata una cosa che ho riscontrato ogni anno, i grandi fotografi continuano a formarsi.
La seconda grande lezione che ho imparato da George, è che in fotografia ci vuole pazienza.
Durante la pausa raccontò di quando e quanto tempo passa in giro con la sua “macchina fotografica”, e del fatto che quando esce non sempre scatta una fotografia, perchè non sempre trova che tutti gli elementi della scena si sposano perfettamente per ottenere l’immagine che ha nella testa.
Se non gli piace qualcosa torna per giorni fino a quando inquadratura, situazione e luce non si combinano in una foto “perfetta”.
Considera che George Tatge scatta con un banco ottico. Tradotto circa 20kg di “macchina fotografica” tra chassis, banco, cavalletto e zaino ottiche.
In quella circostanza ho capito subito che la pazienza/costanza è una virtù, che in fotografia fa veramente la differenza e può trasformare una bella foto, in una foto meravigliosa.
Riepilogo Articolo - Luca Cazzaniga
Scopri la pazienza
È interessante notare che su tantissimi siti web che parlano di fotografia troverai molti articoli su attrezzi e tecniche fotografiche, ma molti meno sulla mentalità del fotografo di successo.
Ho sempre creduto che la chiave per capire perché le persone hanno successo sta nel modo in cui pensano. Ad esempio, se vuoi costruire un business che guadagna oltre un milione di dollari all’anno, allora impareresti molto parlando con persone che lo hanno già raggiunto.
È lo stesso con la fotografia. Una delle abilità mentali che è importante coltivare è la pazienza. È sorprendentemente difficile da fare.
Se ci pensi bene la cultura occidentale si basa molto sulla gratificazione istantanea e riduzione della durata dell’attenzione. Questo si ripercuote totalmente nella fotografia, vogliamo (mi ci metto pure io, in tante occasioni) che i risultati arrivino subito, che la foto perfetta esca al primo scatto, che l’editing sia veloce ed indolore, che la post produzione sia fatta tramite filtri. Insomma il subito e ora è spesso la nostra filosofia primaria.
Oggi provo a spiegarti perchè la pazienza ti farà diventare un fotografo migliore.
“Soffri” per la tua arte
La parola “paziente” deriva dal latino “soffrire”.
(dal latino patiens, il participio presente del verbo pati, intendendo “sofferente” o “che sopporta”)
da wilipedia
Motivo per cui viene anche usato come sostantivo per descrivere i “clienti” di un medico.
Non sto suggerendo che dovresti soffrire mentre scatti fotografie, devi solo capire che la delusione, l’attesa sono parti importanti del tuo fotografare, se vuoi migliorare come fotografo.
In realtà, come George Tatge, devi mettere in conto che uscire a scattare non vuol dire obbligatoriamente scattare una foto.
Quando guardiamo le foto di un qualsiasi fotografo famoso, siamo portati a pensare che dietro quello scatto ci sia un istante, ma non è mai, o quasi mai così. Dietro ogni scatto bellissimo c’è sicuramente tanta pazienza che si tramuta in tanto lavoro, per preparare quello scatto, per provare le giuste luci, la situazione giusta, la pazienza di post produrre una fotografia.
- Salgado, Lélia Wanick (Author)
In giro
I fotografi naturalisti, sono i maestri della pazienza; devono esserlo quando hanno a che fare con creature inafferrabili e imprevedibili come gli animali o gli esseri umani. Ma hai bisogno dello stesso tipo di pazienza se fai il fotografo di Street Photography.
Forse devi aspettare ore, magari giorni per ottenere che i componenti di una foto si allineano:
- Il soggetto giusto
- su uno sfondo piacevole
- La luce che arriva nel modo giusto nella scena
- La situazione ottimale per immortalare la situazione
Quindi se la prima foto non esce come volevi, ma la scena ti piace, fermati, armati di pazienza e aspetta il momento giusto.
- Micalizzi, Gabriele (Author)
Non essere frustrato
È davvero importante rimanere pazienti se vieni pagato per fotografare un’occasione felice, ad esempio un matrimonio o una festa per bambini o un servizio fotografico per animali domestici.
Sì, può sembrare quasi impossibile ottenere che tutti in una foto di gruppo ti guardino contemporaneamente, o che tutti sembrino vagamente vagamente felici, ma è per questo che vieni pagato; riuscire ad ottenere una buona foto come ricordo, quindi, respiro profondo e fai stare tutti al loro posto fino a quando non ottieni quello che avevi in mente.
La cosa peggiore che puoi fare è sbuffare e sbuffare ancora e iniziare a perdere le staffe.
Assumiti la responsabilità di te stesso: indossa abiti adatti per il clima e mantieniti nutrito e idratato. Nessuno consiglierà mai un fotografo scontroso ai propri amici.
Pazienza e osservazione
Preparati a sederti in un posto per il tempo necessario, consentendo agli scatti di arrivare a te, è sorprendente quanto bene possano funzionare le cose.
Caffè, frutta, acqua e un buon podcast o una buona musica, possono aiutarti a trascorrere il tempo con più serenità.
Osserva il mondo che passa proprio di fronte a te, e appena succede davvero qualcosa di interessante, può reagire e scattare rapidamente. Potrebbero persino venire e sedersi accanto a te.
Inoltre, restando rilassato e ricordando la necessità della pazienza nella fotografia, la tua mente è più aperta, scorrevole e attenta alle possibilità creative.
- Facile accesso alla macchina fotografica. È dotato di una disposizione interna adattabile e ha 2 opzioni di accesso: rapido sul fianco o completo dallo scomparto della fotocamera
- Usa lo scomparto Notebook per riporre in sicurezza le apparecchiature essenziali. Al vano imbottito per notebook con vano CradleFitTM tablet integrato si può accedere lateralmente
Conclusione
Spesso siamo portati ad accelerare, a scattare, scattare e scattare senza ragionare a sufficienza sugli scatti fatti, siamo portati a farci andar bene il primo scatto fatto.
E spesso questo accade perchè quello che ci circonda è così. In questi anni ho imparato a fermarmi qualche minuto in più e scattare qualche foto in meno, ho imparato a ragionare e pazientare di più e dedicare più tempo al contorno.
Un consiglio, prova tutti i giorni ad affacciarti alla finestra di casa tua, fallo sempre alla stessa ora e fallo osservando quello che succede, quando l’hai fatto per diversi giorni prova a prendere la macchina fotografica e prova ad immortalare qualcosa che succede che vale la pena di immortalare, magari non capita niente di interessante, ma magari con pazienza immortalerai una scena meravigliosa.
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[…] Si lo so, ho già parlato della pazienza, e di come ti può rendere un fotografo migliore. […]