Nella mia vita “passata” ho lavorato per molti anni in azienda e sono stato un gestore di risorse, una persona che aveva responsabilità di seguire, risolvere problemi operativi e far crescere professionalmente alcune persone.
In questi anni, ho imparato, tramite tantissima formazione, cosa fossero le Hard Skill e le Soft Skill e quanto fossero entrambe molto importanti.
Entrando nel mondo della fotografia, mi sono reso conto che moltissimi fotografi si occupano principalmente, e a volte esclusivamente su migliorare le proprie Hard skill.
La lingua italiana, come molte altre ancora, ha recepito in modo piuttosto netto molteplici termini in lingua inglese, termini che oggi trovano un largo impiego sia nella comunicazione verbale che in quella scritta e per i quali una semplice traduzione letterale non sarebbe del tutto appropriata per comprenderne il significato.
Tra questi termini rientra a pieno titolo “soft skills“: letteralmente, questa denominazione andrebbe tradotta “competenze leggere”, tuttavia essa ha un significato più preciso a cui si fa spesso riferimento nel mondo del lavoro, nella gestione e soprattutto nella selezione delle risorse umane. Scopriamo subito qual è.
Riepilogo Articolo - Luca Cazzaniga
Definizione di soft skills
La traduzione più appropriata di “soft skills” è “competenze trasversali”, e in questo modo si riesce a comprendere in maniera senz’altro più centrata quale sia il concetto che si vuol esprimere associando tra loro queste due parole inglesi.
Cercando di esser più precisi, le soft skills sono delle capacità che non hanno una natura prettamente tecnica, dunque non sono propriamente le competenze e le esperienze che inseriresti nel tuo curriculum: si tratta di capacità e attitudini che di norma esulano da ciò che viene richiesto ad un fotografo che si sta candidando ad un’offerta di lavoro, ma che tuttavia sono destinate a rivelarsi assai preziose nello svolgimento del servizio fotografico e della continuità della collaborazione.
Cosa sono le soft skills e in cosa differiscono dalle hard skills?
Ora che il concetto di soft skills risulta più chiaro è possibile effettuare una raffronto con le cosiddette hard skills, e questa distinzione, che andiamo ora a fare con un esempio, ti consentirà sicuramente di avere un quadro ancor più nitido.
Immaginiamo che una grande azienda, magari un call center che offre servizi di assistenza telefonica, debba assumere degli operatori da impiegare in una commessa nella quale devono essere risolti telefonicamente dei guasti tecnici.
In questo caso le hard skills corrisponderanno sicuramente alla competenza tecnica nel settore stesso. Competenza tecnica indispensabile per poter gestire le diverse casistiche e per apprendere l’eventuale formazione che verrà impartita.
In questo caso l’hard skills sarà l’ottima conoscenza del computer e di determinati programmi informatici che verranno usati in operativo.
Parallelamente a tali aspetti, la cui importanza è cruciale, vi sono appunto le soft skills, capacità che non sono espressamente richieste dal datore di lavoro e che non rientrano tra le competenze “di base” necessarie per poter essere produttivi, ma che comunque possono essere preziose per un’ottimale svolgimento della mansione.
In un call center, ad esempio, può essere un’ottima soft skill la capacità di lavorare in team: questo lavoro viene infatti gestito in gruppi, quindi la capacità di essere parte di un insieme di lavoratori è senz’altro utile.
Anche la resistenza allo stress può essere utile, dal momento che agli operatori può esser richiesto di gestire un’elevata quantità di chiamate, un’altra utile soft skill può essere la capacità di mantenere la calma e di gestire una conversazione senza innervosirsi, anche quando i clienti abbiano un atteggiamento aggressivo o provocatorio.
L’elenco delle soft skills utili può proseguire, si pensi ad esempio alle capacità di comunicazione, da intendersi non semplicemente come capacità di esporre in modo chiaro e con un italiano perfetto, ma anche come abilità nel gestire il dialogo trasmettendo affidabilità e sicurezza.
Quali soft skills deve avere un Fotografo
Questa “dicotomia” composta dalle hard skills e dalle soft skills è di fatto presente in qualsiasi professione, dunque riguarda da vicino anche il lavoro del fotografo, che spesso sottovaluta le secondo Skills/capacità.
Se sei un fotografo le tue hard skills saranno sicuramente la conoscenza tecnica delle fotocamere, la regolazione delle luci flash/continue per ottenere un ottimo risultato, la conoscenza degli obiettivi e tutte quelle competenze tecniche che tanto piacciono a tanti fotografi.
Allo stesso tempo però ci sono anche delle soft skills che non devi assolutamente trascurare.
Conoscere quali siano le soft skills più preziose e soprattutto cercare di ottimizzarle è una cosa assai utile, soprattutto nel caso in cui tu sia un fotografo che lavora autonomamente: è cosa nota infatti che nella libera professione si è a tutti gli effetti un’azienda, dunque se si vuol garantire la dovuta qualità ai clienti e, di conseguenza, individuarne sempre di nuovi, è fondamentale migliorarsi sempre e curare ogni minimo dettaglio per poter essere competitivi.
Ma quali sono, dunque, le soft skills che un fotografo professionale dovrebbe saper valorizzare al massimo?
Le soft skills potenzialmente preziose per il fotografo sono davvero tante e per fornirne un elenco ordinato e quanto più possibile esaustivo può essere utile suddividerle in 3 differenti tipologie:
- personali,
- sociali
- metodologiche.
Scopriamole subito nel dettaglio.
Competenze personali
Le competenze personali sono sicuramente le soft skills più intime, in alcuni casi perfino introspettive, la loro importanza può tuttavia essere determinante per l’ottimale svolgimento di questo lavoro; non è una novità, d’altronde, il fatto che anche chi possiede delle hard skills eccellenti non riesca ad andare a fondo in un suo progetto o ad affermarsi in un determinato lavoro proprio perché mancano delle condizioni personali ideali.
Nell’elencare le competenze personali che un fotografo dovrebbe sempre avere è doveroso iniziare con la motivazione.
Motivazione
In professioni così marcatamente artistiche quali appunto quelle inerenti il mondo della fotografia la motivazione è davvero tutto, e chi si avvia allo svolgimento di tale attività per il mero desiderio di guadagnare, con ogni probabilità non tarderà a fallire.
Se vuoi essere un buon fotografo, dunque, devi anzitutto sentirti motivato, devi avvertire un forte desiderio di ottenere un buon risultato in ogni tuo lavoro e devi fare in modo che i tuoi scatti trasmettano emozioni.
La motivazione, ovviamente, deve partire dal tuo dentro e non può che essere correlata anche alla passione per questa così nobile forma d’arte.
Dedizione
Motivazione e passione, ovviamente, non possono “decollare” senza la giusta dedizione: l’ottenimento di risultati importanti richiede sempre dei sacrifici, ciò significa che la tua motivazione non deve spingerti soltanto a “non mollare”, ma deve anche farti curare in modo rigoroso e puntiglioso ogni più piccolo dettaglio.
Sai benissimo, d’altronde, che l’ottenimento di risultati comporta sempre dei sacrifici, e questa regola è assolutamente valida anche nel mondo della fotografia.
Autodisciplina e Responsabilità
La dedizione è ovviamente un concetto molto ampio il quale abbraccia altre soft skills che dovrebbero sempre contraddistinguere un buon fotografo, come ad esempio un elevato senso di responsabilità e un’impeccabile autodisciplina.
Tali skills hanno un’importanza massima in tutte le libere professioni: mentre nel tradizionale lavoro dipendente, infatti, vi è un capo che detta delle regole e alle quali bisogna sempre attenersi (orari di arrivo al lavoro, procedure da seguire nell’operatività quotidiana e quant’altro) nella libera professione non si hanno vincoli.
Sicuramente è assai positivo il fatto di poter gestire a piacimento la propria attività, senza dover rispettare schemi rigorosi e soprattutto senza dover rendere conto a nessuno, tuttavia non sono pochi i liberi professionisti che, in virtù di quanto detto, divengono eccessivamente “buoni” con loro stessi, dunque poco propensi al raggiungimento degli obiettivi e poco inclini alla rinuncia personale.
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Curiosità
Se vuoi essere un buon fotografo, o più in generale un buon libero professionista, devi quindi essere il miglior capo di te stesso!
È inimmaginabile, inoltre, che un fotografo sia mosso da una buona dose di curiosità: voler scoprire luoghi sempre nuovi, immortalare momenti particolari, fotografare un qualcosa con un’inquadratura a cui nessun altro ha ancora pensato, sono tutti aspetti che possono realmente fare la differenza e che possono consentire al fotografo di affermarsi sempre più.
Resilienza
Nel concludere l’excursus sulle soft skills personali del fotografo, inoltre, si può includere anche un termine che sta ricorrendo sempre di più negli ultimi tempi, ovvero quello di resilienza.
Con questo termine si fa sostanzialmente riferimento alla capacità di una persona di saper “incassare il colpo”, dunque di reagire in modo costruttivo alle delusioni e alle sconfitte trovando nuovi slanci e nuove motivazioni.
Se sei un fotografo ti sarà inevitabile dover fare i conti con dei risultati negativi, come ad esempio un lavoro qualitativamente poco soddisfacente, un cliente poco soddisfatto o un concorrente che viene reputato più professionale rispetto a te, ma è proprio in questi frangenti che devono emergere soft skills già menzionate quali la motivazione.
La persona resiliente non si avvilisce dinanzi a un risultato negativo, anzi sfrutta la cosa per sviluppare un’autocritica costruttiva e per migliorarsi; questo concetto, dunque, è strettamente associato a un’altra soft skill che può solo essere utile al fotografo, ovvero una buona dose di fiducia in se stessi.
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Competenze sociali
Se credi che quello del fotografo sia il classico lavoro “solitario”, magari un lavoro che, per questa ragione, è adatto ad una persona introversa o poco propensa alle relazioni sociali, devi essere pronto a ricrederti: le soft skills che rientrano nella categoria delle competenze sociali hanno davvero una grande rilevanza per chi opera nel settore, scopriamo subito, dunque, quali sono le più importanti.
Capacità di Interazione/Comunicazione/Empatia
Anzitutto un buon fotografo deve saper interagire al meglio con i propri clienti, di conseguenza sono sicuramente necessarie delle buone capacità comunicative, nonché una buona dose di empatia, utilissima anche per comprendere quali siano le reali esigenze di chi sta commissionando un lavoro.
Le tre Capacità appena elencate sono importanti anche per lavorare al meglio con i soggetti, grandi o piccoli che siano, con collaboratori e con tutti quei individui che non sono clienti diretti. Prova a pensare quando ti trovi ad un matrimonio, i tuoi clienti principali sono gli sposi, ma se non sai comunicare, non hai empatia e non riesci ad interagire con gli ospiti, difficilmente sarai percepito come un buon professionista, e difficilmente altre coppie ti noteranno per affidarti il loro matrimonio.
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Lavorare in Team
Non è affatto inconsueto che un fotografo debba interagire con altri professionisti: può capitare che ti venga chiesto di lavorare assieme ad altri fotografi, oppure di cooperare con professionisti con tutt’altro tipo di competenze, così come avviene spesso, ad esempio, in occasione dei matrimoni.
Alla luce di questo, quindi, tra le soft skills del buon fotografo vi è anche la capacità di lavorare in team, nonché una buona capacità di interazione con colleghi e con lavoratori dal profilo differente.
Conoscenza della natura umana
Una soft skill assolutamente preziosa per il fotografo professionista, una capacità che si colloca tra le competenze personali e quelle sociali, è inoltre una buona conoscenza della natura umana.
La conoscenza della natura umana è un concetto che può sembrare vago, ma che descrive principalmente la tua capacità di valutare le persone nel modo corretto.
Se impari a migliorare questa capacità, sicuramente avrai la bravura di anticipare le azioni e le reazioni delle altre persone, e farà la differenza quando ti farà stupire i tuoi clienti o i tuoi possibili clienti.
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Senso Critico
Per concludere la panoramica delle soft skills relative alle competenze sociali del buon fotografo si può infine menzionare il cosiddetto spirito critico. Di che cosa si tratta?
Il concetto di spirito critico o senso critico ha origini antichissime ed esso indica, sostanzialmente, la capacità di una persona di analizzare in modo obiettivo e rigorosamente “super partes” qualsiasi affermazione che le viene fatta pervenire.
Ciò significa quindi che se sei una persona dotata di spirito critico non accetterai né rifiuterai a priori qualsiasi idea, ma ti metterai a riflettere sulle possibile conseguenze di una determinata scelta.
Questa soft skills ti aiuterà tantissimo ad analizzare i tuoi lavori in maniera oggettiva, o più oggettiva possibile, e sicuramente ti farà fare un ottimo lavoro di editing
Inoltre questa soft skill ti si può rivelare preziosissima nello svolgimento del tuo lavoro di fotografo in molte diverse occasioni: la capacità di valutare l’estetica di un paesaggio o di un qualsiasi paesaggio al di là di quali siano le mode del momento, ad esempio, ti può permettere di realizzare degli scatti unici nel loro genere, o magari di essere pioniere di un nuovo modo di immortalare determinati soggetti, allo stesso modo se un cliente ti rivolge una richiesta che ritiene essere accattivante, ma che tu non ritieni altrettanto valida a livello tecnico o estetico, puoi, anzi devi, farlo notare.
Competenze metodologiche
Quando si parla di competenze metodologiche si potrebbe essere portati a pensare alle hard skills, piuttosto che alle soft skills: in effetti il metodo è, in genere, un qualcosa che rientra nelle competenze tecnico-operative, tuttavia vi sono anche delle capacità metodologiche di tipo trasversale che, per via della loro natura, vengono giustamente collocate tra le soft skills.
Quali possono essere degli esempi interessanti riguardanti la professione del fotografo? Scopriamolo subito.
Capacità organizzative
Anzitutto qualsiasi libero professionista dovrebbe avere delle buone capacità organizzative, di conseguenza, come fotografo, dovresti sempre essere in grado di gestire i tuoi clienti, di strutturare i tuoi interventi operativi, di calcolarne il complessivo impegno richiesto in termini di tempo e denaro e via discorrendo.
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Problem Solving
Come non menzionare inoltre un’altra skill che oggi viene richiesta praticamente per tutte le posizioni lavorative, ovvero il cosiddetto problem solving, dunque la capacità di risolvere delle problematiche inattese.
Il problem solving non fa riferimento prettamente ad eventuali problemi tecnici, i quali non possono che essere fronteggiati con le hard skills, bensì a situazioni “di contorno” che potrebbero tuttavia verificarsi.
Nell’operatività, ad esempio l’improvvisa impossibilità ad usare la propria auto per raggiungere il luogo in cui svolgere il servizio, un guasto inatteso alla fotocamera o alla sua scheda di memoria, un cliente che, all’ultimo momento, richiede di svolgere un lavoro tecnicamente molto diverso rispetto a quello di cui aveva inizialmente parlato.
Chi fa il fotografo sa benissimo che inconvenienti come questi possono assolutamente accadere, dunque se vuoi svolgere in modo proficuo questa professione devi essere pronto a fronteggiare tali imprevisti mantenendo lucidità e individuando la soluzione, o il compromesso, più opportuno.
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Capacità di presentazione
Un’altra importantissima soft skill che rientra in tale categoria è inoltre la capacità di presentazione, la quale può rivelarsi utile in molti diversi frangenti.
Quando si parla di “presentazione” si può far riferimento al lavoro svolto, quindi alla capacità di esporlo al cliente, o a qualsiasi altra persona, nel modo più appropriato ed intrigante possibile, o anche alla presentazione della propria professionalità, ad esempio nel momento in cui si incontra un nuovo cliente e questi richiede di poter visionare il portfolio delle esperienze pregresse.
Gestione dei nuovi Media
Le capacità di presentazione dovrebbero contraddistinguere ogni libero professionista, e lo stesso vale per un’altra preziosa skill, ovvero la gestione di nuovi media.
Oggi il professionista competitivo non può permettersi di limitarsi a svolgere un buon lavoro, bensì deve anche sapersi “vendere”, e in tale ottica i nuovi media hanno davvero una grande importanza.
Se sei un fotografo e vuoi affermarti in questo settore, dunque, può essere assai utile che tu abbia un’ottima dimestichezza con l’uso dei social network, dei canali oramai preziosissimi per individuare nuovi clienti e per presentare i propri lavori in modo efficace, gratuito e garantendosi un’elevata visibilità.
Avere delle hard skills impeccabili e poi non saper gestire una pagina Facebook, oppure un profilo Instagram, significherebbe rendere molto più limitati i propri orizzonti.
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Conclusione
Come abbiamo visto, dunque, le soft skills sono davvero innumerevoli e tutte possono essere utili nello svolgimento di un’attività lavorativa.
Con una metafora, potremmo paragonare un professionista di successo ad una costruzione, magari ad una bella casa: le hard skills corrispondono alle fondamenta, ovvero gli elementi che sorreggono il tutto, mentre le soft skills sono i muri, le finestre, le decorazioni e tutto ciò che rende l’immobile piacevole e funzionale.
In molte professioni, tra cui appunto quelle riguardanti il mondo della fotografia, non mancano le figure che si soffermano esclusivamente sul perfezionamento delle competenze tecniche, trascurando tutto il resto; proprio per questo motivo dunque se vuoi fare il fotografo e intendi affermarti, la massima valorizzazione delle soft skills abbinata a delle solide hard skills può essere davvero la carta vincente.
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